Industria 4.0 – Intervista a Paolo Prandini
Cosa pensa dell’attuale situazione informatizzata del settore metalmeccanico in Italia?
In Italia purtroppo esistono ancora molte realtà che non sono informatizzate soprattutto per quel che riguarda la gestione della produzione in officina, anche se negli ultimi anni la situazione è in netto miglioramento. Da una parte c’è il problema del passaggio generazionale che non sempre viene affrontato in modo professionale e quindi porta i giovani a faticare ad avere una visione nel medio/lungo periodo della propria azienda, e dall’altra l’incertezza economica che crea il maggior immobilismo nelle aziende. Senza certezze le aziende tendono sempre maggiormente a rimandare gli investimenti in attesa che il mercato torni ai livelli pre-crisi, senza rendersi conto che nel frattempo l’economia globale è cambiata come anche il modo di lavorare e produrre. Come detto però la situazione è in miglioramento e sono sempre maggiori le aziende che adottano sistemi che permettono a loro di avere risposte rapide, costi certi e visioni aziendali più chiare.
E per quanto riguarda l’Industry 4.0 cosa ne pensa e come lo vede praticabile nel nostro paese?
Prima di tutto chiariamo che sotto il nome di Industry 4.0, Internet of Things, ecc… in realtà si cela “semplicemente” uno scambio di informazioni tra automazioni, sistemi e uomo. Girando molte aziende metalmeccaniche ho notato che spesso questi nomi altisonanti tendono a spaventare gli interlocutori, ma che se spiegati in maniera semplice fanno invece capire che anche con poco si possono ottenere numerosi vantaggi. Ritengo che l’automazione dell’azienda più che un opportunità sarà un fattore di sopravvivenza, per restare competitivi con il resto dei paesi industrializzati. In Italia penso che la sfida maggiore sia dovuta al fatto che la maggior parte delle aziende medio-piccole sono conto terzisti, quindi non hanno linee di produzione, sistemi automatizzati, catene di montaggio, ecc.. e perciò l’ingresso dell’automazione sarà più difficoltoso e limitato. Sarà comunque un passaggio complesso nelle realtà aziendali italiane dove serve soprattutto un cambio di mentalità, ma resto comunque molto positivo e fiducioso e noto già molto interesse da parte degli imprenditori sull’argomento e molti di essi si stanno già adoperando per adeguarsi.
La sua azienda come si pone verso questo argomento così attuale e sentito?
O.S.L. S.r.l. è già da anni che ha inserito tra le sue soluzioni sistemi di raccolta dati Touch Screen che permettono all’operatore di interagire con i sistemi aziendali e divulgare il più possibile le conoscenze e competenze presenti in azienda. Negli ultimi anni a queste sono stati affiancanti sistemi che interagiscono direttamente con le macchine in modo da reperire e trasferire informazioni in maniera automatica e più veloce. Logicamente come dicevo prima il nostro tessuto industriale è formato da tantissime aziende medio-piccole con strutture e organizzazioni differenti, quindi non esiste un prodotto che funziona ovunque. O.S.L. con i suoi 25 anni di anni di esperienza è in grado di studiare la miglior soluzione per il cliente e di affiancare il cliente per raggiungere gli obiettivi che si vuole ottenere.