Piano Transizione 5.0 – Ufficiali le Nuove Aliquote
Aliquote fino al 60%, primo scaglione a 10 milioni e cumulabilità con la ZES
Il Governo italiano si appresta a dare una svolta decisiva al Piano Transizione 5.0, con una serie di novità che puntano a rendere gli investimenti delle imprese ancora più vantaggiosi.
L’emendamento, proposto da Matteo Gelmetti (FdI) e attualmente in discussione in Commissione Bilancio del Senato, introduce importanti modifiche al Decreto Fiscale, ridefinendo le aliquote e le soglie di accesso agli incentivi, rendendo il piano più flessibile e accessibile.
Le Principali Novità: Due Scaglioni di Investimento e Aliquote Elevate
Uno dei cambiamenti principali è la riduzione delle soglie di investimento da tre a due scaglioni, che ora si attestano a 10 e 50 milioni di euro.
Questo semplifica notevolmente il sistema, rendendolo più agevole ed intuitivo per le imprese.
Le aliquote variano in base ai livelli di efficientamento energetico: per investimenti fino a 10 milioni di euro, gli incentivi possono essere del 50% 55% o 60%, mentre per quelli compresi tra 10 e 50 milioni le aliquote sono del 15%, 20% e 25%.
Cumulabilità con la ZES: una Nuova Opportunità per il Mezzogiorno
Un altro cambiamento rilevante è l’eliminazione della limitazione che impediva di cumulare gli incentivi del Piano Transizione 5.0 con quelli della Zona Economica Speciale (ZES) nel Mezzogiorno.
Con la modifica proposta, le aziende nel Sud Italia potranno accedere a entrambe le agevolazioni, fino a un massimo del 100% del totale.
Questa misura mira a rafforzare la competitività delle imprese meridionali, favorendo uno sviluppo economico più bilanciato a livello territoriale.
Modifiche Retroattive per Includere le Pratiche già Avviate
Uno degli aspetti più interessanti dell’emendamento è la retroattività delle modifiche, che saranno applicabili anche alle pratiche già avviate.
Questo consentirà alle imprese che hanno già iniziato investimenti o concluso pratiche di beneficiare delle nuove aliquote e condizioni, favorendo così un allineamento immediato con le nuove disposizioni.
Le Mancate Proroghe e le Sfide per l’Innovazione Simultanea
Nonostante i progressi, restano alcune questioni in sospeso.
Tra queste, la proroga delle scadenze, che si sarebbe voluta estendere dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026, non è stata inclusa nell’attuale proposta, ma potrebbe essere introdotta in fasi successive dell’iter legislativo.
Inoltre, non è stata accolta la proposta di permettere alle imprese di gestire più progetti innovativi contemporaneamente, un limite dettato dai vincoli della piattaforma GSE.
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